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Squadre fantastiche e dove trovarle: Holstein Kiel U17

A Kiel, città della Germania nel Land dello Schleswig-Holstein, esiste un piccolo laboratorio calcistico capace di portarci indietro (o avanti?) nel tempo, agli anni in cui Johan Crujff guidava in campo quella splendida nazionale passata alla storia del calcio come Arancia Meccanica che stupì il mondo intero con il suo totaalvoetbal.

Direttore d’orchestra è un giovane allenatore di soli 24 anni, Cristian Dobrick, che sta portando avanti l’eredità lasciata da Tim Walter nel suo unico anno sulla panchina della Prima Squadra, in 2. Bundesliga.

Quello dell’Holstein Kiel è un calcio liquido, in cui nessun giocatore è legato al proprio ruolo, ad eccezione, ma neanche troppo, del portiere. Un calcio in cui il movimento senza palla è il vero principio fondamentale, un creatore di dinamicità in grado di generare spazi, linee di passaggio, superiorità ed interscambi, tutti elementi alla base di ogni manovra di questa squadra. Un calcio coraggioso, in cui la costruzione della manovra viene effettuata anche in situazione di inferiorità numerica, consapevoli del fatto che i benefici ottenuti una volta superata la prima linea di pressione sono di gran lunga più vantaggiosi dei rischi presi. 

In questa analisi, una visione su principi di gioco e metodologia di allenamento di una delle squadre più interessanti a livello giovanile nel panorama europeo.

PRINCIPI DI GIOCO

Il gioco dell’Holstein Kiel non è caratterizzato solo dal pressing alto e aggressivo tipico delle squadre tedesche, ma tende invece ad esplorare nuovi orizzonti soprattutto nello sviluppo del gioco di posizione.

La squadra tedesca utilizza i concetti tipici di superiorità (numerica, posizionale, relazionale e qualitativa) attraverso continui cambi di posizione dei giocatori in campo che coinvolgono tutti gli undici elementi, portiere compreso, rendendo il concetto di ruolo un qualcosa di sempre più astratto. 

Non si tratta di posizione, ma di posizionamento

Questo è il principio regolatore di tutta la fase di possesso dell’Holstein Kiel U17. 

Più nello specifico invece, i principi del modello di gioco dell’Holstein Kiel U17 possono essere riassunti come segue:

Fase di possesso

  1. Postura del corpo sempre orientata sulla palla
  2. Ricerca della soluzione in verticale come prima idea di gioco
  3. Ricerca di soluzioni di passaggio brevi e di qualità
  4. Rompere le linee di pressione avversarie
  5. Movimento alle spalle della linea di pressione avversaria dopo aver giocato palla
  6. Pensare sempre due tempi di gioco in avanti

Fase di non possesso

  1. Difendere di squadra
  2. Difendere ad alta intensità 
  3. Pressioni in avanti, con coraggio e con fiducia nei propri compagni
  4. Pressioni immediate sulla perdita del possesso
  5. Difendere nell’ultima linea (quella dei difensori) con un uomo in più rispetto agli avversari

ANALISI FASE DI COSTRUZIONE

La fase di costruzione è senza ombra di dubbio l’elemento caratterizzante di questa squadra.

Quando si parla di costruzione dal basso il principio che si segue è quello relativo allo sfruttamento della superiorità numerica. Il concetto di superiorità che viene ricercato in questa fase dall’Holstein Kiel U17 è invece quello della superiorità posizionale, che viene creata attraverso la dinamicità dei giocatori senza palla con movimenti volti alla ricezione della palla alle spalle della linea di pressione avversaria.

Sfruttando l’approccio difensivo tipico del calcio tedesco, molto più indirizzato sulla marcatura a uomo, il Kiel sfrutta a proprio vantaggio il comportamento reattivo dei giocatori avversari attraverso il movimento: invece di muoversi per ricevere, spesso si vedono situazioni in cui i giocatori si muovono allontanandosi da uno spazio per liberare una zona di campo per i loro compagni.  Allenatori come Guardiola, Klopp, Nagelsmann hanno implementato questi movimenti nelle loro squadre nell’ultimo terzo di campo ma mai nessuno lo ha fatto in zona di costruzione.

Addirittura in alcuni casi il concetto di superiorità numerica viene completamente ribaltato. Attraverso l’utilizzo del portiere come vero e proprio giocatore di movimento si cerca di attrarre in pressione alta il maggior numero di avversari, in maniera tale da avere un vantaggio numerico nell’ultima linea (o prima avversaria). Esattamente il contrario di quanto avviene abitualmente, dove ogni squadra tende a costruire in superiorità salvo poi attaccare nell’ultimo terzo in inferiorità.

Questo tipo di situazione può avvenire in fase di costruzione basso, come nella prima figura sotto, o in fase di costruzione alta, come si può notare invece dal video. Nel primo caso, oltre alla soluzione corta, spesso viene anche utilizzata la soluzione con palla sopra a saltare l’intera linea di pressione. In questa maniera, su una eventuale seconda palla, il maggior numero di giocatori nella metà campo avversaria garantirà un aumento di percentuale di possibilità del mantenimento di possesso palla.

Non appena la palla giunge nuovamente al portiere, attirando la pressione di un avversario, risulta evidente come si viene a creare una situazione di 5+portiere contro 6 in costruzione, e una situazione di 5 contro 4+portiere sulla linea difensiva avversaria.

La scelta della giocata corta rimane tuttavia la priorità.

"Se gioco una palla lunga perdo il controllo di ciò che accade in campo. La palla potrà arrivare alla mia squadra oppure agli avversari, la probabilità sarà sempre del 50%. Ma quando gioco corto le probabilità aumentano all'80-90%. Ecco perchè la priorità sarà sempre quella di costruire palla a terra dal basso."
Tim Walter, ex allenatore Holstein Kiel

Lo spazio è il principio regolatore di ogni costruzione dal basso dell’Holstein Kiel U17. Con palla al portiere, le due mezzali e il trequartisti tendono ad alzarsi sulla linea dei due attaccanti, con l’effetto di fissare un alto numero di giocatori avversari nella propria metà campo e liberare ampi spazi nella propria, da occupare attraverso il movimento senza palla. Anche il play si alza, lasciando la trequarti campo volutamente vuota. Il più delle volte ad occupare questo spazio è un centrale difensivo che avanza dopo aver effettuato una giocata orizzontale, ma capita di vedere anche il terzino che, riconoscendo lo spazio libero, si muove verso il centro del campo per far progredire l’azione. L’obiettivo generale è quello di generare più spazio e tempo possibile a disposizione del giocatore in possesso.

Esempio di costruzione dal basso attraverso la dinamicità dei giocatori e la creazione di spazi da occupare attraverso il movimento senza palla dopo una giocata, soprattutto orizzontale, che non ha portato ad un guadagno di campo o avversari saltati.

"Senza un un adeguato movimento dei giocatori, superare un buon pressing risulta complicato anche con una situazione di superiorità numerica. Il nostro sembra un modo rischioso di costruire dal basso, ma si tratta solo di sfruttare un altro concetto di superiorità. E non per questo penso sia più rischioso."
Christian Dorick, assistente allenatore Holstein Kiel U17

Con un solo passaggio viene saltata un’intera linea di pressione. Il terzino sinistro vedo lo spazio libero e lo occupa per ricevere, saltando quattro avversari.

PREVENTIVE E FASE DI NON POSSESSO

In fase di non possesso l’approccio del Kiel è molto più zonale rispetto alla fase di possesso, ma l’aspetto fondamentale è il pressing immediato appena viene perso il possesso.

"La nostra fase di non possesso è ispirata molto dai principi del RedBull Salisburgo."
Christian Dobrick

Pressione alta

Classica situazione di gegenpressing

Il modello di gioco del Kiel U17 prevede una struttura da mantenere in fase di possesso, soprattutto nella cura delle preventive. Questa struttura solitamente è quella del 2+3, che a seguito delle frequenti rotazioni può modificarsi in un 3+2. Il principio regolatore è che non è importante chi occupa queste posizioni, quanto che esse siano sempre occupate.

METODOLOGIA

"All'inizio del percorso si trattava principalmente di cambiare la mentalità dei calciatori, convincerli del fatto che avrebbero potuto pensare diversamente rispetto a come erano abituati a fare, eseguire movimenti differenti in campo, come muoversi in avanti dopo una giocata invece che rimanere indietro e fargli notare i benefici che avrebbero portato al singolo e alla squadra. Avere fin da subito un buon approccio con la squadra era fondamentale per riuscire a far fare loro qualcosa che non avevamo mai eseguito prima."
Christian Dobrick

Quali sono i principi metodologici all’interno di ogni seduta di allenamento dell’Holstein Kiel U17?

  1. Proposte esercitative di breve durata ma con alta intensità
  2. Creare il contesto esercitativo idoneo affinchè ogni giocatore debba sempre prendere una scelta
  3. Proporre le esercitazione sotto forma di competizione in maniera tale da spingere sempre i giocatori al limite e non far mancare mai il divertimento prodotto dalla sfida.
  4. Lavorare sul concetto di allenamento posizionale sempre all’interno del contesto di squadra.

"Un aspetto importante dei nostri allenamenti è legato allo spazio: solitamente alleniamo tutte le situazioni di gioco in uno spazio inferiore a quello della gara. In questa maniera cerchiamo di sollecitare la velocità della presa di decisione e di esecuzione, così quando le stesse situazioni si ripropongono in partita ci sembreranno più semplici rispetto a come siamo abituati ad affrontarle in settimana."
Christian Dobrick

Un esempio di esercitazione svolta in una zona di campo ridotta con un’alta densità di giocatori.

"Nella mia prima esperienza a Kiel, con l'U19, perdemmo le prima due partite di campionato, pur giocando molto bene. In quei giorni, il nostro futuro dipendeva più da noi allenatori che dai ragazzi. Analizzammo le sconfitte con molta serenità, sottolineando quanto di buono avessero fatto. In questa maniera i giocatori percepirono la nostra fiducia nei loro confronti e non persero credibilità nel lavoro che stavano svolgendo."
Christian Dobrick

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di questi principi durante la fase formativa?

I giocatori non solo imparano a conoscere il gioco più in profondità perchè costretti a pensare in ogni momento della partita, anche a palla lontana, ma svilupperanno una una profonda consapevolezza dei doveri, dei compiti e delle difficoltà dei compagni di squadra che occupano altre posizioni. Inoltre, poichè i giocatori occupano in maniera più o meno costante nuovi spazi all’interno del campo, accumulano un’alta varietà di esperienze. Per esempio, mentre in un tipo di calcio maggiormente conservativo il difensore centrale vivrà sempre lo stesso tipo di esperienze, in questo gioco posizionale molto più dinamico si troverà con più frequenza in altre zone, come quella del play o all’esterno del campo, trovandosi ad affrontare e risolvere nuove situazioni con riferimenti differenti. Nel medio-lungo termine quindi si andranno a costruire giocatori in grado di occupare ed interpretare più ruoli, un pò come accaduto a Joshua Kimmich, calciatore che con Guardiola ha occupato tutte le posizioni della difesa e del centrocampo.

"Il nostro è un calcio di letture, e in quanto tale sappiamo che non è semplice, ma siamo assolutamente convinti che questo modo di giocare migliorerà i nostri calciatori."
Christian Dobrick

"Penso che nel gioco posizionale di Guardiola, più legato alle posizioni in campo, il concetto di tecnica sia più importante che nel nostro."
Christian Dobrick

Esercitazione per lo sviluppo della fase di costruzione attraverso il principio della dinamicità: 5+P vs 5+P in campo aperto. 

Altro esempio di costruzione attraverso il principio della dinamicità: questa volta in una situazione di 8+P vs 8+P in campo aperto. 

"Il punto principale alla base di ogni nostra proposta è far si che i nostri giocatori debbano pensare al gioco sempre, anche quando la palla viene gestita da un loro compagno. Per allenare questo molti allenatori pensano che sia necessario creare esercitazioni molto elaborate o complesse, ma in realtà bastano piccole e banali situazioni."
Christian Dobrick

Un esempio di rondo utilizzato dal Kiel U17 in fase di attivazione: ogni giocatore esterno, dopo aver effettuato un passaggio si muoverà verso il centro, alle spalle della linea dei difensori, generando una continua serie di cambi di posizioni all’interno e lungo il perimetro del rondo.

La piramide dei valori utilizzata da mister Dobrick. Partendo dalla base: successo attraverso l’educazione/educazione attraverso il successo – l’errore come parte integrante dell’apprendimento – impegno anche dopo una battuta d’arresto – pratica ciò che predichi – ogni persona all’interno della squadra conta – la squadra – i valori.