Terminata la stagione con la squadra U15 maschile, ho dedicato più tempo alla collaborazione che dallo scorso anno porto avanti con la società di video analisi SICS. Per loro ho analizzato diverse partite delle nazionali giovanili di Italia e Svizzera, oltre che molti match della Serie A femminile 2022/23.
Grazie a questo ho avuto la possibilità di fornire in maniera volontaria un aiuto alla prima squadra femminile della Sampdoria alla vigilia di due fondamentali scontri diretti per la salvezza contro Parma e Pomigliano.
Quello che segue è il primo dei due report, fornito allo staff tecnico prima della settimana di preparazione della sfida contro il Parma, partita di ritorno della Poule Retrocessione della Serie A femminile 2022/23.
Una premessa necessaria, fatta anche in sede di consegna di questo report: per analizzare in maniera dettagliata una squadra e realizzare un report affidabile ritengo che si debba avere visione di minimo 3-4 partite. Per mancanza di materiale video, questa analisi è stata stilata con l’osservazione di sole due partite.
PARMA FEMMINILE
Partite visionate: Parma – Como (Poule Retrocessione Serie A 2022/23), Parma – Sampdoria (Poule Retrocessione Serie A 2022/23)
Sistema basico: 4-3-1-2
Sistema difensivo: 4-3/1-2
Sistema offensivo: 3/4-1-2
Breve presentazione:
Il Parma è una squadra individualmente abile tecnicamente, con una discreta propensione al controllo del gioco nella metà campo avversaria e abbastanza paziente nella ricerca del passaggio vincente nello spazio centrale di rifinitura. Grazie a questa propensione tecnica e psicologica, nell’occasione dell’ultima partita giocato contro il Como, il Parma ha mostrato buone giocate nello stretto, anche a ridosso del limite dell’area di rigore, e ripone estrema fiducia ad una forma di costruzione condotta dai difensori centrali, soprattutto da Danielle Cox, la quale ha piena libertà di conduzione e ricerca di un passaggio chiave qualora non pressata, e dai due mediani Benoit e Vaitukaitytè.
Presenta una soluzione tattica abbastanza fluida, in grado di modulare la propria composizione in base alla dinamiche del gioco, trovando varie soluzioni grazie ad un buon interscambio funzionale nel reparto offensivo: non è un caso che il sistema basico è presentato con un 4-3-1-2 con attaccanti in grado di disporsi anche in ampiezza per formare un più lineare 4-3-3, ma in fase di sviluppo si dispone prevalentemente con un 3-4-1-2, cercando di evitare riferimenti troppo stabili in attacco e chiedendo tanta mobilità ai riferimenti avanzati.
Diversamente, in fase difensiva hanno buona praticità nel riaccorciare negli spazi in zona palla (vedi azione del gol del 1-0 contro il Como), anche se a causa della scarsa partecipazione alla fase difensiva degli attaccanti che non consente loro di essere fluidi nel modificare l’occupazione degl campo in fase di non possesso, non sempre riescono a chiudere ogni spazio di manovra agli avversari, soprattutto negli spazi intermedi e nelle corsie laterali.

FASE OFFENSIVA
Considerazioni generali:
In fase offensiva la squadra ha dimostrando buona confidenza con le richieste dell’allenatore, anche se nel complesso è parsa peccare di appoggi e posizionamenti posturali soprattutto nel terzo di campo finale. In risalto vi sono tre costruttrici (Cox, Benoit, Vaitukaitytè), due terzini a piede naturale (Heroum a dx, Santoro a sx), mediani con maggiori compiti di presidio che non di invasori, due rifinitrici di grande qualità (Banusic vs Como, Lazaro vs Sampdoria), e una coppia di punte centrali che subisce una frequente rotazione fra le giocatrici in rosa.
COSTRUZIONE (zona 1):
Rispetto alla costruzione 4+1 con il play sempre a disposizione per manovrare il pallone rimanendo prevalentemente statico nella zona centrale del campo e abbassandosi raramente fra i difensori centrali messa in mostra durante la partita contro la Sampdoria, il Parma ha adottato una costruzione 4+2 che ha messo molto in difficoltà la prima pressione del Como, con i mediani disposti spesso su linea sfalsata in verticale che offrivano una doppia opzione di passaggio una volta che la palla veniva giocata ad una delle due giocatrici laterali.
Quando, più raramente, una dei due mediani si incastrava dentro la linea difensiva, permettendo agli esterni di salire, si veniva a creare una linea verticale di 3 centrocampisti che impediva una prima pressione forte e favoriva una facile risalita con possibilità di trovare palle aperte in posizione centrale.


GIOCO A CENTROCAMPO: Il movimento dei centrocampisti non è molto dinamico, ma preferiscono un gioco maggiormente di posizione. Compiono pochi movimenti fuori linea, e ricercano con più frequenza uno smarcamento alle spalle delle linee di pressione, favorendo eventuali ripartenze. Delle tre giocatrici che reputo potrebbero giocare contro di noi Benoit e Vaitukaitytè hanno maggiori qualità in fase di palleggio mentre Bardin ha più le caratteristiche per interpretare il ruolo da mezzala moderna abile sia in fase di interdizione che di palleggio e inserimento.
GIOCO LATERALE:
Molto di rado i laterali bassi invadono l’area, garantendo piuttosto l’ampiezza per cross e traversoni. Nelle due partite analizzate (entrambe con riprese televisive) non è stato possibile notare con esattezza i movimenti dei due esterni in fase di possesso, ma da quanto visibile è molto probabile che, quando una delle due viene coinvolta nella manovra offensiva, l’opposta abbia più un atteggiamento conservativo di presidio e marcatura preventiva. Questo, abbinato alla poca tendenza generale delle mezzali ad invadere lo spazio in avanti, spesso porta la squadra a non essere particolarmente pericolosa con inserimenti pericolosi nelle situazioni di palla laterale.

RIFINITURA (gioco fra le linee):
La zona di rifinitura è quella più ricercata da parte del Parma. Sia in costruzione, sia in sviluppo centrale e/o laterale cercano di ottenere il dominio alle spalle della linea di centrocampo avversaria. Le giocatrici più ricercate sono state, in via naturale, trequartista e attaccanti. Dei tre centrocampisti, la più abile ad effettuare rotazioni per trovare spazi liberi in cui ricevere in zona di rifinitura è stata Bardin. Essendo un tipo di passaggio molto ricercato dal Parma ritengo sia necessario predisporre due soluzioni di uscite/scalate per eliminare questo potenziale pericolo.

ATTACCO ALLA LINEA:
L’attacco del Parma è, a mio avviso, un reparto con buona qualità generale, con molte giocatrici e tutte con caratteristiche abbastanza differenti fra loro, motivo per il quale credo sia molto difficile sbilanciarsi in una previsione di tridente per la prossima partita con buona possibilità di riuscita. Nessuna delle giocatrici impiegate nel ruolo però (Corbin, Cambiaghi, Santoro) ha evidenziato importanti doti di velocità, nè costanti attacchi alla profondità senza palla, prediligendo per lo più la ricezione sui piedi. Focus sul movimento della Cambiaghi, la quale è molto abile a presidiare la zona del primo palo con un ottimo tempismo. Sia da assist laterali, che da assist centrali, tende a muoversi in anticipo sul difensore, con tagli molto pericolosi. Grazie a questa abilità di posizionamento e ad una buona tecnica individuale, riesce anche a mettersi a disposizione per eventuali triangolazioni in area di rigore.
Costanti offensive
- Costruzione 4+2 con i play sempre a supporto dei centrali, terzini collegati
- Ricerca del dominio della zona di rifinitura con posizionamenti interni tattici e posturali che favoriscono un passaggio in diagonale
- Attacco alla linea portato da un trequarti e due punte centrali
FASE DIFENSIVA
Considerazioni generali: In fase difensiva il Parma rimane coerente all’approccio propositivo della fase offensiva, dimostrando caparbietà nella riaggressione nella metà campo avversaria. L’obiettivo è quello di ovviare ogni potenziale manovra avversaria, cercando una riconquista del possesso immediata e un periodo di transizione difensiva molto breve. Non sempre le marcature preventive sono adeguate per la tendenza generale della linea a rimanere più a presidio dello spazio alle proprie spalle. Spesso si creano spazi per smarcamenti preventivi nella zona centrale fra centrocampo e linea difensiva.
PRIMA PRESSIONE: La prima pressione è basata su riferimenti sull’uomo supportata da tutti i reparti, cercando di indirizzare la costruzione degli avversari verso la parte laterale del campo o costringendo gli stessi ad un lancio lungo da parte del portiere. Tuttavia, se la costruzione non proviene da un rinvio del portiere ma da uno sviluppo di gioco, gli interni e la punta spesso tardano nell’aggressione sul riferimento di competenza che viene incontro e lasciano possibilità di manovra.

DIFESA A CENTROCAMPO: Grazie ad uno schieramento tattico prevalentemente impostato sul 4-3/1-2, la zona di rifinitura avversaria viene facilmente schermata dall’ottimo senso di posizione degli interni e del play, in grado di tenere attenzione sulla palla e sui movimenti avversari. Quest’ultimo è abile anche a scalare sulle uscite dei compagni di reparto o sulle rotture difensive dei centrali in marcatura. Spesso però sono rimaste tre giocatrici sopra la linea della palla, trequarti + punte centrali, il che porta il Parma ha trovarsi in difficoltà soprattutto nella copertura veloce degli spazi orizzontali. Questo porta il Parma a soffrire molto sugli half-space e sulle situazioni di palla laterale, soprattutto sul lato cieco (vedi dif.laterale)

DIFESA LATERALE: Il grande punto debole del Parma. Per via di quanto descritto sopra, la squadra è spesso costretta, su situazioni di palla laterale, a schiacciarsi molto in zona palla per non lasciare troppi spazi in orizzontale fra le giocatrici. Questa tendenza porta di conseguenza la squadra ad essere molto vulnerabile sul lato debole, controllato dal solo terzino opposto.
Anche nelle situazioni di calcio piazzato il Parma ha mostrato difficoltà nell’occupare gli spazi in maniera funzionale per un maggior presidio sul secondo palo, spesso sbagliando anche posture in fase di marcature e/o difesa dello spazio alle spalle.


LINEA DIFENSIVA: Linea a 4 che si muove con la palla come riferimento principale.. Da evidenziare, però, il movimento a rompere la linea in maniera molto aggressiva del difensore centrale Danielle Cox quando il suo riferimento, Beccari, si abbassava per legare il gioco. Questo portava a spazi molto ampi da poter attaccare alle sue spalle, che solitamente venivano coperti dal mediano Benoit, anche se non sempre con tempi perfettamente coordinati. In fase di possesso rimane ad un’altezza medio bassa, prediligendo la preparazione della difesa della profondità.

Costanti difensive
- Densità in zona palla, soprattutto quando la palla si trova in prossimità delle corsie laterali
- Schermo davanti alla linea portato dal play e dagli interni di centrocampo
- Pressione sull’uomo da parte dei giocatori offensivi
- Una sola linea di copertura e diagonali corte
- Rottura del reparto quando l’attaccante centrale lega a centrocampo.
TRANSIZIONE OFFENSIVA E SMARCAMENTI PREVENTIVI
Considerazioni generali: La ripartenza è una potenziale arma del Parma in quanto può contare su attaccanti brave tecnicamente in grado di scambiare palla con buona qualità sia nello stretto che in campo aperto. Non vi sono smarcamenti preventivi costanti, tuttavia è a mettere in risalto l’intelligenza tattica di Banusic e Lazaro, spesso abili a prendere subito lo spazio lasciato da un avversario in offensiva.
TRANSIZIONE DIFENSIVA CHIUSURE PREVENTIVE PREVENTIVE
Considerazioni generali:
L’approccio confidente e positivo del Parma chiede una forte propensione alle marcature preventive e alla riaggressione una volta persa palla, specie in zone nevralgiche del campo, come quelle adiacenti all’area di rigore e le zone laterali. La squadra tuttavia spesso concede spazi sulle preventive, soprattutto dietro la linea dei centrocampisti. Tendenzialmente viene ricercata la superiorità numerica +1 nell’ultima linea.
PREGI:
Squadra abile tecnicamente, a mio avviso più di quanto dica l’attuale posizione in classifica
Pericolosa in zona di rifinitura
Pericolosa in fase offensiva per le qualità individuali
DIFETTI:
Non riescono a portare una pressione efficace quando la costruzione avviene da gioco dinamico e non fermo
Non sempre attente nella difesa preventiva
Molto carenti nelle situazioni di palla laterale
Mancano di concentrazione nei minuti finali delle partite
CONCLUSIONI
– Preparazione di situazioni di attacco linea/palla inattiva che presuppongano un attacco sul secondo palo
– Lavori su smarcamenti preventivi negli spazi intermedi
– Uscite/scalate per contrastare trequartisa
